— Wicky’s
Corso Italia, 6
Milano (MI)
Wicky’s
Turno di chiusura: domenica; lunedì a pranzo; sabato a pranzo
Ferie: variabili
Enormi conoscenze di base hanno consentito al cuoco – Wicky Priyan – di esprimere una cucina che ha avuto subito una certa visibilità grazie ai piatti giapponesi fortemente innovativi.

Vicinissimo a Piazza Missori, questo locale è ampio e vi è un bancone – che affaccia sui fuochi – dove è proposto l’omakase (ovvero la possibilità di lasciare ‘carta bianca’ alla cucina). Il cuoco, nonché proprietario, Wicky Priyan, di origine cingalese, possiede una lunga esperienza maturata in Giappone che ha fortemente influenzato la sua cucina. Lì ha imparato anche la lingua, cosa che gli ha permesso di apprendere gli insegnamenti di due maestri della cucina nipponica: Kaneki e Kan. Dal primo, maestro di kaiseki (cucina classica giapponese), la formulazione più raffinata della cucina nipponica. Dal secondo, maestro di edomae (sushi alla maniera di Tokyo), il sushi nella sua massima espressione. In Europa ha lavorato, tra gli altri, per Ducasse, per Nobu, e nel 2011 ha aperto questo suo ristorante a Milano.

Queste enormi conoscenze di base gli hanno consentito di esprimere una cucina che ha avuto subito una certa visibilità grazie ai piatti giapponesi fortemente innovativi, nonché per una certa attenzione al gusto italiano. Gusto a cui si è avvicinato anche perché, dovendosi approvvigionare al mercato locale, ha giocoforza dovuto includere tra i suoi ingredienti i gamberi rossi di Mazara, il tonno rosso siciliano e numerose altre materie prime italiche.

Un piatto fresco, di sicuro appeal e tra i più semplici è il «carpaccio dei 5 continenti», dove tonno, ricciola e salmone sono accompagnati da una salsa marinata a base di agrumi, zenzero, semi di finocchio, erbe aromatiche e olio di sesamo. Da provare anche il sushi Kan, ovvero otto pezzi di aburi nigiri. Carta dei vini, con presenza di etichette francesi e di sake. Tre i menu degustazione omakase, a 120, 130 e 150 euro. Pranzo di lavoro a 50 euro. Alla carta si spendono circa 85 euro