Lino Maga (o come usava dire lui, Maga Lino) l’ha vinta alla grande dimostrando che il Barbacarlo è un vino straordinario, qualsiasi denominazione venga anteposta al suo nome.

Contadino in valle Solinga dal 1988, Andrea Picchioni, ha recuperato i vigneti all’epoca praticamente abbandonati perché assai difficili da lavorare, dando vita a una gamma di vini di gran carattere, soprattutto nelle versioni che si avvalgono di lunghi affinamenti.

I Verdi, con Paolo all’ottava generazione di vignaioli, producono vini che raccontano la loro terra di Vergomberra, piccola frazione di Canneto Pavese.

«Dirupi» non è certo un modo di dire ma è la realtà fotografica delle pendenze che caratterizzano quei filari di Chiavennasca che l’ingegno e l’impegno dell’uomo ha incastonato tra queste montagne.

Gobbio è un raffinato blend delle uve rosse che tradizionalmente costituiscono l’uvaggio della denominazione Botticino: Barbera e Sangiovese in prevalenza, più aggiunte di Marzemino e Schiava Gentile.

È il vino più raro e meno conosciuto di Ca’ del Bosco, questo ilmerlot Sebino Rosso Merlot, prodotto sinora in sole sei annate, quelle ritenute davvero perfette, 1990, 2001, 2003, 2009, 2011 e 2015, in un numero limitatissimo di bottiglie.

La vivacità, dovuta alla rifermentazione in autoclave, rende ancor più vivido il colore rosso violaceo, esaltato dalla spuma purpurea.

Viste dal centro di Chiavenna, le vigne coltivate in biologico da Maurizio Herman sembrano dipinte sulla parete verticale.

Tra i tanti buoni vini prodotti si segnala il Ribò, un rosso grintoso e di gran struttura ottenuto da un blend di Cabernet, con prevalenza del Franc sul Sauvignon.

Il vino di punta di questa cantina è intitolato a san Giobbe: un notevole Pinot Nero che si esprime al massimo nella Riserva Muneda, la prima vigna impiantata nell’omonima località.

Il Sassella Ultimi Raggi è ottenuto dai grappoli lasciati in pianta ad appassire al sole autunnale fino all’arrivo delle prime nevicate. Quindi la lunga macerazione sulle bucce favorisce l’estrazione del potenziale organolettico.

Il Grumello Riserva nasce sui Dossi Salati a oltre cinquecento metri di altitudine: dopo il lungo e sapiente affinamento in botti di legno di diversa capienza, il Nebbiolo (in loco chiamato Chiavennasca) regala una magnifica espressione di eleganza e armonia.

Il Vigna Alta è il cru aziendale, ottenuto appunto dalla vigna ‘vecchia’, di oltre sessant’anni d’età, posta sulla terrazza più alta, a quasi duecento metri.