Via San Gregorio, 46
Milano (MI)
Questa osteria occupa dei locali che un tempo erano sede del dopolavoro delle Ferrovie dello Stato e sono un esempio di architettura sociale di fine Ottocento, preludio al Liberty milanese. L’ambiente è accogliente, con tavoli di legno e arredi in tema ‘stazioni e strade ferrate’. La carta offre piatti lineari e gustosi, ben pensati e ben preparati, partendo perlopiù da materie prime Presidi Slow Food, provenienti da diverse zone d’Italia.
Fra gli antipasti, alla lonza di maiale «tonnata», ai mondeghili (tipiche polpettine fritte di tradizione meneghina), alla trippa alla milanese, al pâté di fegato di vitello, si affiancano preziose selezioni di salumi e di formaggi. Il risotto è, ovviamente, alla milanese con midollo di vitello (come da stretta osservanza), tirato bene all’onda. Nella stagione invernale non mancano la sostanziosa cassoeula (altro tipico piatto lombardo, a base carni grasse di maiale e verze) e il lesso misto con salsa verde, mostarda di pere e mele e salsa al kren.
La selezione dei vini è ben calibrata (anche nei prezzi), e presenta perlopiù bottiglie delle regioni del Nord Italia (con particolare attenzione per i piccoli produttori e le etichette naturali). Il servizio è attento e cordiale, anche nei momenti di maggior afflusso. A pranzo, durante la settimana, la proposta si riduce, e si concentra su alcuni piatti del giorno, per una spesa che si attesta intorno ai 30 euro. A cena – invece – se ne spendono all’incirca 50.