— MoS
Via Porto Vecchio, 28
Desenzano del Garda (BS)
MoS
Turno di chiusura: martedì; lunedì a pranzo; mercoledì a pranzo
Ferie: variabili
La parola latina mos, che ha più significati ed evoca gli intendimenti dei due giovani ristoratori: «volontà, integrità, moralità e usanza, tradizione, consuetudine».

MoS è un gioco di parole tra le iniziali dei nomi di battesimo di Mattia Moro e Stefano Zanini e la parola latina mos, che ha più significati ed evoca gli intendimenti dei due giovani ristoratori: «volontà, integrità, moralità e usanza, tradizione, consuetudine». Di volontà da queste parti ce n’è molta, anzi sarebbe più opportuno parlare di determinazione, visto che i due se la sono cavata brillantemente nonostante abbiano dato vita a MoS in piena pandemia, in un momento, quindi, di estrema difficoltà per il settore.

Sono ben presenti anche le usanze e le tradizioni, come appare evidente scorrendo la scelta à la carte: tra i piatti figurano il friturin di lago con misticanza selvatica in saor, il risotto alla gardesana con tinca, limone salato di Gargnano e aglio orsino e «dall’acqua al MoS», interpretazione del pescato del giorno, a ricordarci che è sufficiente affacciarsi dalle finestre del locale per scorgere il vecchio porticciolo di Desenzano. Non bisogna però lasciarsi ingannare dall’apparente semplicità delle voci citate: in ogni piatto la precisione degli accostamenti e delle cotture e la perizia nella preparazione delle salse evidenziano come il tasso tecnico di Zanini sia decisamente elevato.

Servizio giovane e professionale e carta dei vini in crescita. La spesa è davvero modesta in rapporto alla qualità espressa: i tre menu degustazione, «Equilibrio» in sette portate, «Persone e Territorio» in cinque portate e «Cucina di Mercato», interamente vegetariano, in quattro portate, costano rispettivamente 75, 65 e 55 euro. Alla carta si rimane invece intorno ai 70