— Miramonti l’Altro
Via Crosette, 34
Concesio (BS)
Miramonti l’Altro
Turno di chiusura: lunedì; martedì
Ferie: due settimane in agosto
Il locale di Philippe e Daniela Léveillé ha saputo, con intelligenza, sì rinnovarsi fuggendo la staticità, ma senza snaturarsi, tenendo ben chiara l’identità, salvaguardando l’idea di una tradizione familiare e facendo crescere, nel solco originario, una proposta gastronomica sempre nuova.

Se da quarant’anni a questa parte il Miramonti l’Altro continua a brillare nel firmamento dell’alta ristorazione del nostro Paese una ragione certo c’è. Il locale di Philippe e Daniela Léveillé ha saputo, con intelligenza, sì rinnovarsi fuggendo la staticità, ma senza snaturarsi, tenendo ben chiara l’identità, salvaguardando l’idea di una tradizione familiare (che risale ben indietro, sin ai tempi del primo Miramonti, a Caino) e facendo crescere, nel solco originario, una proposta gastronomica sempre nuova.

La cucina – ora – si propone in una dimensione di salda contemporaneità: tecnica e ‘autoriale’ appare costruita attorno a singoli elementi (spesso corroborati da spunti mutuati dalle tradizioni e dall’alta scuola), centrata sui gusti e sulle rotondità, fuggendo però la maniera e le sirene delle facili piacevolezze. Colpiscono nel segno del piacere, fra gli antipasti, sia le lumache all’acetosella con scalogno e dragoncello (un sottile omaggio alla Francia, patria di monsieur le chef) sia la terrina di anguilla in carpione con alga bruna. Da non mancare, fra i primi, il risotto ai funghi e formaggi dolci: da sempre uno dei grandi classici di questa insegna. Mentre fra i secondi il sontuoso piccione alla brace con shiso, Gin e tallo d’aglio si conferma un piatto da maestro. Eccezionale è il carrello dei formaggi: da sempre il più fornito d’Italia. Come anche il gelato alla crema mantecato al momento e servito al cucchiaio da una alta piramide.

Il servizio è di gran livello, ma senza falsi formalismi. Carta dei vini di valore, ricca di tante blasonate etichette nazionali ed estere. Tre sono i menu degustazione, proposti a: 100, 130 e 160 euro. Ci si attesta intorno ai 140 euro ordinando quattro piatti à la carte.