— Dina
Via Santa Croce, 1
Gussago (BS)
Dina
Turno di chiusura: lunedì; martedì; mercoledì a pranzo; domenica sera
Ferie: variabili
Il senso di un pasto da Dina si chiarisce, per ciascuno, nell’assaggio: mentre i sensi restano appagati accendendo la lampadina cerebrale e quella emotiva. Più delle parole vale l’esperienza viva.

Ogni elemento di Dina è un pezzo di Alberto Gipponi. Anzi, Dina è esattamente la sua trasposizione ambientale. Si oltrepassa un portone, dopo aver suonato, e si è accolti in un androne scuro dove la luce è quella della scritta «Until then if not before» («Fino ad allora, se non prima»), poi si approda, guidati, nelle sale, confortevolmente illuminate, dove retrò e contemporaneità degli arredi e dei dettagli convivono in armonia e nel segno del colore, restituendo un’atmosfera di benvenuto e di casa. Dina è il nome della nonna materna di questo cuoco fuori dal comune, che mentre accenna ai suoi piatti, racconta se stesso, offrendosi senza paraventi, intrecciando con naturalezza riflessioni gastronomiche e introspezione umana.

Il senso per ciascuno si chiarisce nell’assaggio: mentre i sensi restano appagati accendendo la lampadina cerebrale e quella emotiva. Più delle parole vale l’esperienza viva. E così scegliendo il percorso di cinque o quello di nove portate (80 e 120 euro), si avrà modo di conoscere Gipponi: una sorpresa per tutti, verosimilmente, per la profondità di pensiero, per la soffusa provocazione unita alla capacità di regalare sapori convincenti anche quando la partita si gioca su spunti amaricanti e di creare, piatto dopo piatto, un discorso originale.

Il consiglio è di affidarsi fiduciosi anche all’abbinamento delle bevande, siano esse vini e non. In sala, l’attenzione per gli ospiti rispecchia il desiderio di accoglierli e di metterli al centro dell’esperienza operando per la loro felicità.