Via Luigi Piazzini, 33
Ponte San Pietro (BG)
Questo locale sorge nel centro del paese, ma la sua particolare ubicazione, in una corte pedonale risalente al Cinquecento garantisce tranquillità anche nella bella stagione quando ci si può accomodare ai tavoli all’aperto. In alternativa c’è la cantina a garantire, in ogni stagione, un surplus di riservatezza.
Giuseppe Cereda, che riveste il doppio ruolo di cuoco e proprietario, è interprete rigoroso e preciso di una cucina che tende a valorizzare le materie prime (anche locali) in piatti sapientemente dosati, che esprimono carattere senza bisogno di stupire. Padronanza tecnica al servizio dell’armonia dei gusti per la sogliola con mandorle e olive, oppure – sempre tra gli antipasti – per l’azzeccato «cozza e carote». A seguire avvincente è la versione dei casoncelli alla «marinara» con gamberi (sia nella farcitura sia, crudi, nel condimento). Si torna coi piedi sulla terraferma con la golosa interpretazione della Pecora Gigante Bergamasca in due servizi: terrina con interiora in sfoglia e controfiletto con porri alla brace e tartufo nero di Bracca. Oppure con la rivisitazione di un altro classico, gli oseli scapacc (involtini di vitello, succedanei dei tradizionali piccoli volatili non più reperibili) con spugnole e prosciutto cotto. In quanto a cacciagione ecco il germano in reale in due servizi: il petto con il rabarbaro e la coscia con la riduzione di scalogno. In chiusura bella selezione di formaggi e di dolci non stucchevoli, come «cioccolato e caramello» o il gelato all’origano.
Cantina non enciclopedica, ma fornita di etichette non scontate scelte con raziocinio. Percorsi di degustazione di cinque portare di terra a 65 euro (su prenotazione per gli under 30 lo stesso menu scontato a 40) e di pesce a 77 euro. Alla carta in media 70 euro, con i piatti serviti anche in mezza porzione per assaggi ‘condivisi’.