— Crotasc
Via Don Primo Lucchinetti, 63
Mese (SO)
Crotasc
Turno di chiusura: lunedì; martedì; mercoledì
Ferie: variabili
Qui si celebrano – come è ovvio – le tradizioni chiavennasche e valtellinesi, senza sconti a mode e modi che con queste valli e questi picchi non hanno nulla da spartire. Le materie prime impiegate sono ottime e, ai fuochi, non si esagera con grassi e condimenti.

Il luogo è di quelli che si ricordano: una antica casa in pietra e legno, datata 1767. Il curato spazio esterno (ove si spostano i tavoli nella bella stagione), è solo il biglietto da visita di ciò che si troverà all’interno: due sale, rustiche ma assai curate, ricche di oggetti di cultura contadina. È in questa scenario che, dal 1928, si muove la famiglia Prevostini (proprietaria anche dell’omonima cantina): tre generazioni che, l’una dopo l’altra, si sono votate alla cucina, al vino e all’accoglienza.

Qui si celebrano – come è ovvio – le tradizioni chiavennasche e valtellinesi, senza sconti a mode e modi che con queste valli e questi picchi non hanno nulla da spartire. Le materie prime impiegate sono ottime e, ai fuochi, non si esagera con grassi e condimenti: il risultato prende forma in piatti come gli gnocchetti bianchi di farina e mollica di pane con burro e salvia, o i pizzoccheri di farina di grano saraceno con verze e patate (come da ricetta secolare). Lo stinco di maiale al forno, fra i secondi, si fa ricordare per profumo e succulenza. Da non perdere la degustazione di salumi (con il Violino di capra e la «brisaola di cervo) e dei formaggi (la verticale di Bitto è memorabile).

La selezione dei vini è ampia, e punta, oltre che sulle etichette ‘di casa’, sulle bottiglie degli altri produttori locali. Ci sono poi valide digressioni in altre zone d’Italia e piccoli focus sulla Francia. Il servizio è di lodevole attenzione, pur mantenendo una bella informalità. Due sono i validi percorsi di degustazione proposti: «della tradizione», a 50 euro, e «di stagione», a 65 euro. Vi viaggia all’incirca sulle medesime cifre mangiando alla carta.