— Collina
Via Capaler, 3
Almenno San Bartolomeo (BG)
Collina
Turno di chiusura: lunedì; a pranzo da martedì a venerdì
Ferie: variabili in estate
È proprio da Pescarenico, ove era il convento di padre Cristoforo, che arriva quella gran varietà di pesce d’acqua dolce che trova spazio in carta. Lucci, trote, cavedani, agoni, bottatrici e altro ancora sono proposti in ricercati piatti, di piglio contemporaneo.

Si lascia la pianura alle spalle, e si prende a salire, fra muretti a secco, campi coltivati e vigne. Già la strada sembra presagire, curva dopo curva, che alla meta attende non una ‘normale’ insegna, ma un locale ‘particolare’, con una sua anima e una sua personalità. Una storia lunga quella del Collina, che principia sul finire degli anni Cinquanta quando i nonni dell’attuale proprietario – Mario Cornali – aprirono un punto di ristoro. Che, negli anni, si è trasformato in osteria, in ristorante da grandi numeri e quindi nell’attuale fine struttura, elegantemente moderna e con una vista splendida sulla piana bergamasca.

Anche la cucina è mutata nel tempo, alleggerendosi e ingentilendosi, ma senza perdere quel particolare legame con il vicinissimo «ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno», descritto da Alessandro Manzoni. È proprio da Pescarenico, ove era il convento di padre Cristoforo, che arriva quella gran varietà di pesce d’acqua dolce che trova spazio in carta (ove anche appaiono alcune attente pietanze di carne, come la gustosa animella di vitello con agretti, salsa di latte di cocco e limoni). Lucci, trote, cavedani, agoni, bottatrici e altro ancora sono proposti in ricercati piatti, di piglio contemporaneo, ove trionfano gusto e rispetto della delicata e rara materia prima: il lucioperca, per esempio, è grigliato ed è accompagnato con salsa pil pil, indivia brasata e cerfoglio; i missoltini (agoni essiccati) condiscono gli spaghettoni con lievito madre secco e alloro. E l’anguilla è alla brace con gel di agrumi e misticanza.

Non tanto ampia è la selezione dei vini, che si concentra soprattutto su etichette italiane e una piccola scelta di bottiglie francesi (a prezzi, però, un po’ alti). Servizio gentile e sorridente. I due menu degustazione, di cui uno di pesce d’acqua dolce, in otto portate, è offerto a 80 euro. Se ne spendono poco di più ordinando alla carta.