Viale Giuseppe Mercalli, 22
Milano (MI)
Eugenio Boer, se non figlio, sicuramente nipote d’arte è, considerato che la sua prima ‘maestra’ dei fornelli fu la nonna materna, cuoca. Di origini olandesi, Boer si è prima stabilito in Liguria dove ha svolto il suo apprendistato e dopo un girovagare professionale che l’ha visto in Sicilia, in Val Badia, in Toscana, in Germania, ha trovato, tra andate e ritorni, il proprio luogo a Milano. La sua cucina è sostanzialmente italiana e i prodotti su cui si fonda sono il frutto di selezioni accurate in diverse regioni: dal burro all’olio, dagli ortaggi ai formaggi, dalle carni ai prodotti ittici.
Nel logo del ristorante vi sono due pois rossi, ripresi anche nella carta, che stanno a significare l’equilibrio tra tradizione e innovazione. I piatti escono disinvolti dalla cucina così da risultare immediati: i «plin al nero», ossia agnolotti ripieni di cozze della Sardegna, zafferano, lattuga e ricci di mare, liberano note sapide, saline, ricordi iodati oltre ad aromi di scogli, di alghe, e si lasciano pienamente cogliere nella loro complessità. A sua volta il piccione in tre cotture, tre sapori distinti e altrettante differenti consistenze, ben rappresenta la cucina terragna e volendosi, spostare nell’orto, il «quadro primaverile», è una composizione di verdure di stagione, anch’esse in diverse cotture e consistenze.
La carta dei vini è ricca e ben studiata con pagine dedicate a singoli produttori e con una più che ampia selezione di Champagne. La sala è presidiata dall’attenta maître Carlotta Perilli, compagna dello chef. Menu degustazione a 100, 120, 130, 150 euro; alla carta 90 euro.