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La locomotiva Lombardia

Alberto Cauzzi & Andrea Grignaffini – Introduzione alla Guida Milano e Lombardia a Tavola 2023

Il carattere più puro, più duro, più crudo del lombardo è incarnato tutto nel sostrato più profondo della sua cultura materiale, e ciò vale non solo per il lombardo ma per tutti i popoli le cui maestranze artigiane rappresentano appunto l’indole, la natura. Va da sé che, di questa indole nulla incarna pulsione più profonda della porzione di pulsioni occupata dal cibo, e ciò è tanto più vero per il laborioso, operoso carattere lombardo che, figlio di un territorio poco ospitale, tutto o quasi ha dovuto sudarsi.

Ci teniamo a dirlo questo perché, al netto di quanto accade nella capitale economica d’Italia, ovvero Milano che della Lombardia è l’iridescente capoluogo, la regione tutta sta facendo da velocissimo traino per il comparto enogastronomico nazionale grazie al fiorire di insegne, manifatture e indirizzi la cui vocazione spazia tanto nell’avanguardia quanto affonda, in egual misura, nella tradizione.

Oltre a Milano, si diceva, è arrivato ormai il momento di raccontare lo zelo di province come Brescia e Bergamo, dove del resto si concentra la maggior parte degli indirizzi selezionati dai nostri ispettori. E se su Brescia si schiude la rosa dei ristoranti e delle trattorie degne di nota, su Bergamo, che comunque ne conta ben oltre la ventina, s’accende l’occhio di bue del teatro enogastronomico contemporaneo complice anche il suo inserimento, dal 2019, nella ristrettissima lista delle Città Creative dell’Unesco per la gastronomia, di cui è terza, in Italia dopo Parma, nel 2015, e Alba nel 2017. Quando, quindi, ci è stato proposto di elaborare la guida che stringete tra le mani, massimo è stato il nostro entusiasmo e non solo perché essa certifica il peso territoriale acquisito dal nostro gruppo sul suo territorio natale – Passione Gourmet nasce a Milano e ben due terzi del suo organigramma risiedono in Lombardia – ma perché ci rende ancora una volta più partecipi del mutuo legame che sussiste tra la critica e la sua arte, e viceversa, come due poli impegnati ciascuno in un medesimo processo, che altro non è se non, a ben vedere, che un processo evolutivo.

In questa ottica deve esser letta la selezione – durissima, invero – del repertorio dei 200 ristoranti, di cui 100 su Milano e altri 100 in Lombardia, delle 40 pizzerie e dei 40 prodotti tipici e 40 vini che animano queste pagine, che del multiforme mondo contemporaneo rappresentano non tutto lo spaccato, bensì solo quello che, al momento, ci è parso più rappresentativo. Nella speranza di poter avere più margine, in futuro, per dare voce a un comparto tanto vivace e tanto cangiante, brindiamo dunque alla nostra regione con questa prima edizione di “Milano e Lombardia a tavola”!

Buona lettura!