— Lino
Piazza del Lino, 15
Pavia (PV)
Lino
Turno di chiusura: lunedì; martedì; a pranzo da mercoledì a sabato
Ferie: variabili
‘Cucina italiana contemporanea’: questa potrebbe essere la definizione sintetica dello stile impiegato, moderno nella tecnica e nell’espressione. Gli accostamenti possono essere inconsueti, a volte arditi, ma sempre composti e comprensibili.

Lino è il nome della piazza, e del ristorante che su essa affaccia: un nome che è un importante riferimento storico-culturale per Pavia. La città, nel corso dei secoli, è stata infatti molto attiva nel commercio dei filati – lino e cotone in particolare – che proprio su questo slargo venivano smerciati.

L’elegante palazzo che ospita i locali di Lino accoglie in ambienti ovattati, dall’atmosfera garbatamente retrò, e vivacizzati da una spettacolare cucina a vista, priva di barriere con la sala da pranzo. Il progetto è seguito dal noto cuoco Andrea Ribaldone che, con la collaborazione del resident chef Valerio Tafuri, orchestra una proposta che oggi suona come una scossa al sonnacchioso cuore gastronomico di Pavia. ‘Cucina italiana contemporanea’: questa potrebbe essere la definizione sintetica dello stile impiegato, moderno nella tecnica e nell’espressione. Gli accostamenti possono essere inconsueti, a volte arditi, ma sempre composti e comprensibili, come, per esempio, nei casi di un classicheggiante gambero rosso con barbabietola e caviale; di una animella con ostrica, alla ricerca di un rarefatto equilibrio; di un rotondo plin di coniglio alla cacciatora; di un piccione proposto in un articolato servizio.

Rassicuranti sono i dolci, così come il servizio, giovane e di classe. Notevole il valore aggiunto della cantina, che raccoglie numerose proposte del territorio, oltre a una selezione di vini di altre regioni e nazioni. Ampi i menu degustazione (anche vegetariani), offerti da 100 a 160 euro.