Frazione San Barnaba, 7
Villa di Chiavenna (SO)
Salendo verso il Passo del Maloja che porta a St. Moritz, pochi metri prima del confine con la Svizzera, si scende sulla destra e, attraversato il ponte sul laghetto di un colore fulminante grigio-verde, si risale dalla parte opposta della valle. Uno slargo ed ecco una bella casa con bersò all’esterno per la bella stagione e interni di sobria eleganza con soffitti alti e spioventi in legno.
Dagli anni Sessanta qui è protagonista la famiglia Tonola, ora rappresentata da Antonio (detto Toni, al servizio e ai vini) e dal figlio Roberto, da alcuni anni padrone dei fornelli. La sua entrata in scena ha portato una ventata di novità e freschezza (ottenuta attraverso un aggiornamento delle tecniche di cucina). La storia rimane impressa nei menu dedicati alla trota (oggi come un tempo sono allevate nelle vasche adiacenti il locale) e alla cucina della Val Chiavenna: tajadin dulz de Villa (gnocchetti di farina di castagne) e capretto cotto nel lavec, la casseruola in pietra tipica del luogo. Ma la proposta va ben oltre mixando con ottimi risultati materie prime locali e foreste: «lattuga, burrata, missoltino del Lario, acetosella»; risotto all’aglio orsino con yogurt, lumache e cozze; anatra alla brace con carote, cipolla rossa, fave e balsamico di ciliegie. Altamente consigliabile terminare con i formaggi delle malghe, Bitto in testa.
Cantina poderosa e con ricchezza di profondità non solo sulle etichette di Valtellina. Servizio di familiare professionalità: preciso e premuroso Vari i menu degustazione, da 70 a 110 euro. Alla carta in media 90.
