— Il Luogo di Aimo e Nadia
Via Privata Raimondo Montecuccoli, 6
Milano (MI)
Il Luogo di Aimo e Nadia
Turno di chiusura: domenica; a pranzo
Ferie: variabili in gennaio; due settimane in agosto
Più di sessant’anni sono passati dai primordi: ma ai fornelli – forti di una esperienza senza eguali – si procede con sicurezza nello spirito della strada originaria, proponendo una reinterpretazione a tutto campo dei profumi e dei sapori delle grandi cucine regionali del nostro Paese.

Nella zona Sud-Ovest di Milano si trova questa insegna che ha fatto la storia della ristorazione italiana. Fondata nel 1962 dai coniugi toscani Aimo e Nadia Moroni, quella che era una trattoria – e che è poi divenuto uno dei primi grandi locali del nostro Paese – è oggi gestita dalla loro figlia Stefania, coadiuvata da una coppia di cuochi di vaglia: Alessandro Negrini e Fabio Pisani.

Più di sessant’anni sono passati dai primordi: ma ai fornelli – forti di una esperienza senza eguali – si procede con sicurezza nello spirito della strada originaria, proponendo una reinterpretazione a tutto campo dei profumi e dei sapori delle grandi cucine regionali del nostro Paese, come nel caso del croccante di farina di grano saraceno di Bleggio con Lardo di Colonnata e trota affumicata o del raviolo di seppia con limone della Costiera, farina di ceci delle Murge tostati e sale di Mothia. Diverse le portate di pesce: si pensi ai bisi con frutti di mare dell’Adriatico, estratto di mela verde e semi di sedano. Ma pure tanti i piatti vegetariani, come i «tre pomodori» con fragoline di bosco, olio extra vergine e aceto di vino in botte di ginepro (Acetaia San Giacomo). A chiudere, un dolce cremoso al cioccolato fondente e olio «ultra vergine» di oliva Caninese con pere abate e gelato al pepe del Madagascar.

Il servizio è magistrale, e la carta dei vini ricca e profonda (e a prezzi adeguati al contesto). Non vi è una carta ma vari menu degustazione: «Territori», «Primavera», «Orto», rispettivamente a 280, 240, 220 euro, ai quali si può aggiungere un particolare «Menu di Vino» con sette interessanti calici provenienti dall’Europa, a 180 euro.