— Andrea Aprea
Corso Venezia, 52
Milano (MI)
Andrea Aprea
Turno di chiusura: lunedì; domenica; a pranzo
Ferie: le due settimane centrali di agosto
Le pietanze, di elevato valore gastronomico, composte ed equilibrate, sono contraddistinte da una nota pragmatica presente anche nelle creazioni più innovative, e trovano il proprio esprit nelle emozioni che comunicano.

Il ristorante è ospitato all’ultimo piano dell’ottocentesco palazzo della Fondazione Rovati, con vista sui giardini di Porta Venezia. La vasta sala, che contiene solo otto tavoli rotondi, ha per proscenio la cucina a vista; l’ambiente è elegante, con pareti rivestite di liste di ceramica nera e al centro un maestoso lampadario di cristallo di Murano.

È in questa scenografia che Andrea Aprea, cuoco con importantissime esperienze alle spalle, esprime i suoi piatti. Napoletano, di tradizione e di innovazione ha saputo farne anziché termini antagonisti, parti della sua dialettica stilistica: le pietanze – infatti – di elevato valore gastronomico, composte ed equilibrate, sono contraddistinte da una nota pragmatica presente anche nelle creazioni più innovative, e trovano il proprio esprit nelle emozioni che comunicano. La carta è costituta da tre menu, o meglio, ‘percorsi’: «Contemporaneità», quattro portate con una versione del celebrato riso Carnaroli ora proposto con ostrica, aglio orsino e pompelmo, dove le note agrumate fanno da sottofondo aromatico alla centralità sapida del piatto; «Partenope», dal nome della Sirena diventata dea protettrice di Napoli, sei portate che parlano della città già dall’antipasto, con la triglia all’acqua pazza; «Signature», rappresenta invece la sintesi della narrazione gastronomica di Aprea, con una collezione di otto portate tra le più rappresentative, fra cui rombo alla mugnaia, che esordì nel 2013.

I tre menu sono disponibili rispettivamente a 160, 185 e 200 euro. In cantina 650 etichette da tutto il mondo.