Via San Tomaso, 47
Bergamo
La sacrestia che fu, tra muri del Seicento, è dal 1984 il regno di Giuliano Pellegrini, eccentrico cuoco-patron dotato di gusto non comune. Lo si legge negli arredi come sopra i tavoli (e pure nel sorprendente giardino sul retro) di un ristorante che è un concentrato di bellezza, non casualmente ubicato tra musei d’Arte antica e moderna. Di gran gusto anche i piatti di una carta ampia e variegata, nella quale si evince l’imprinting delle origini toscane: ragù a condire fettuccine e ravioli; zuppe varie si alternano secondo stagione (in testa la ‘garmugia’); fritto alla toscana; piccione arrostito e disossato con le sue frattaglie. Dal mare: spaghetti con telline e bottarga di muggine; sogliola alla mugnaia con purea di patate. Cantina ricca in profondità di annate. Alla carta non meno di 120 euro; per settimana colazione di lavoro a 45 euro. Disponibile una camera per prolungare la sosta.
