— Gambero
Via Roma, 11
Calvisano (BS)
Gambero
Turno di chiusura: mercoledì
Ferie: variabili in gennaio e in agosto
È Antonio, detto Gino (quinta generazione della famiglia), ad accogliere gli ospiti, in modo professionale e familiare al contempo, in ambienti di grande eleganza, e a dirigere un servizio accurato e sorridente. Mentre sua moglie Paola, avendo raccolto il testimone dalla fenomenale mamma Edvige, segue i fornelli.

Calvisano, piccolo borgo della Bassa bresciana, si è fatto conoscere per insegne che parlano di pesce. Un Gambero, inteso come ristorante, e tanti storioni, quelli allevati dall’Agroittica, la più grande realtà italiana di produzione di caviale. A vantare la storia più consolidata è comunque il ristorante che la famiglia Gavazzi gestisce sin dal 1854, sempre nello stesso antico palazzo nel centro del paese (il nome dell’insegna evoca i gamberi del torrente Saugo, rio che in passato tagliava in due l’abitato).

È Antonio, detto Gino (quinta generazione della famiglia), ad accogliere gli ospiti, in modo professionale e familiare al contempo, in ambienti di grande eleganza, e a dirigere un servizio accurato e sorridente. Mentre sua moglie Paola, avendo raccolto il testimone dalla fenomenale mamma Edvige, segue i fornelli. Cucina di gran gusto e piacere la sua: solida e raffinata al tempo stesso, d’esperienza su basi lombarde con escursioni calibrate e mai astruse tra materie prime di grande qualità provenienti da altri territori. Alto tasso di golosità per filetto di barbina crudo al coltello con fegato d’oca e tartufo nero; per i risotti abbinati e mantecati secondo stagione e mercato (eccellente quello «d’amare»: con crostacei crudi e la loro bisque); per il fantastico capretto al forno servito con la polenta e le sue frattaglie. Buoni formaggi, soprattutto locali (il Bagòss è al top), e dolci irresistibili, crema di zabaione in testa.

Cantina molto ben fornita ricca anche in profondità di annate (i prezzi lodevolmente contenuti invitano a ‘stappi’ d’autore). Da encomio anche il rapporto qualità-prezzo: menu degustazione di sette portate a 96 euro; poco meno alla carta.